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Immaginiamo di accendere la radio o una playlist sul nostro cellulare. Parte la prima canzone: quello che ci raggiunge non è un unico suono prodotto da una sola fonte, bensì un insieme di strumenti, di voci e di parole. Da questo insieme il nostro cervello riesce a estrarre e a dividere tutte le sue componenti, pensiamo ad esempio a come distinguiamo l’apporto dei diversi strumenti in un brano. Ma non è il suono a essere diviso, è il nostro cervello che compie un’astrazione e, partendo dalle onde sonore che riceve, riesce a dividerle nelle parti che le compongono. Allo stesso modo riesce a dividere parole e musica, che pure condividono lo stesso medium essendo entrambe generate da onde sonore, e allo stesso tempo è capace di associare alle parole un significato.
Quello che a noi sembra un processo elementare e scontato, per il nostro cervello si rivela invece essere un’operazione di altissima complessità. Leggi qui l'articolo completo
La musica ha la capacità di influenzare gli atteggiamenti e le emozioni. Gli ascoltatori ricercano nell’ascolto qualcosa che rifletta o migliori il loro stato emotivo. Al contrario di quanto si possa pensare, l’ascolto di musica metal può essere in grado di modificare le emozioni negative, tra cui la rabbia.
Leggi qui l'articolo completo Ci siamo, nella nostra vita è comparsa la persona che avevamo sempre sognato! Può essere che questa persona ci corrisponda o può essere che non sia così. Può essere un amore felice o denso di nubi. Specialmente in questo secondo caso ci capiterà di domandarci: ma perché proprio lui/lei?
In genere tendiamo ad attribuire la colpa/merito di questo incontro al destino, siamo portati a pensare che tutto sia successo unicamente per caso, senza che noi potessimo minimamente influenzare il fato. Ci siamo trovati in un certo posto, in un determinato momento, e il destino (solo lui) ci ha fatto incontrare. In realtà, le cose non stanno proprio così. La scelta della persona da amare non sarebbe affatto casuale ma sarebbe frutto di una nostra attenta, anche se inconsapevole, ricerca. Siamo noi, quindi, a stabilire il nostro destino e farlo compiere. Ma cosa determina questa nostra scelta? Leggi qui l'articolo completo Roberta Milanese descrive l’utilizzo della psicoterapia breve strategica in soccorso all’autostima nel suo libro dal titolo “L’ingannevole paura di non essere all’altezza”.
La terapia strategica breve non si occupa della ricerca delle cause dei problemi vissuti nel passato, che nessuno ha il potere di cambiare, ma si focalizza sull’introdurre cambiamenti nel presente. Quindi non sul perché c’è un problema, ma su come funziona il problema. Utilizza cicli di psicoterapia di durata contenuta, con una cadenza ottimale di una seduta ogni 15 giorni. Leggi qui l'articolo completo
Come riusciamo a memorizzare e riconoscere così tante musiche e canzoni? A ricordare spot e parti di colonne sonore? A recuperare in pochi secondi nella nostra mente tutte le informazioni che si sono ammassate negli anni? Semplice, il nostro cervello usa dei trucchi.
Immaginiamo di ascoltare una canzone, la stessa canzone, cantata prima da un uomo, poi da una donna, infine da un bambino. Il risultato finale sarà sicuramente diverso eppure la nostra capacità di riconoscere quel pezzo sarà la stessa, indipendentemente da chi l’abbia cantato. Stessa cosa se ascoltassimo quella medesima canzone eseguita con strumenti diversi o modificata per adattarsi, per esempio, a uno spot pubblicitario. La riconosceremmo comunque.Questo avviene perché il modo in cui elaboriamo una melodia si basa sul rapporto tra i suoni (altezza e ritmo) più che sui suoni stessi. Questa strategia a cui ricorriamo inconsapevolmente è detta astrazione musicale. Quando il nostro cervello ascolta una musica effettua un’analisi acustica e la trasforma in materia musicale astratta, ossia ne crea una rappresentazione in cui ogni suono si identifica in base al rapporto con il suono che lo precede (sarà ad esempio più basso, più lungo, più dolce e così via) Leggi qui l'articolo completo
Dal 23 al 26 giugno si è tenuto a Terracina l’ormai abituale appuntamento con le emozioni. Tra gli eventi proposti al Festival delle Emozioni uno in particolare si è soffermato sull’importanza delle emozioni nei rapporti sociali.
Fin dai primi anni di vita le emozioni che proviamo sono in grado di modellare la nostra personalità, influenzando il nostro modo di pensare e di conseguenza le nostre abitudini, desideri e aspirazioni. Se quello che diventiamo risente in grande misura dal rapporto che abbiamo con le emozioni, imparare a riconoscerle e a gestirle in modo corretto costituisce un grande aiuto per raggiungere un livello di vita sostenibile e appagante. Per la parte teorica l’evento si è basato sul libro ”Conoscere le emozioni. Un viaggio alla scoperta di noi s Clicca qui per modificare.
La musica nasce insieme all’uomo che da sempre ha manifestato il bisogno di esprimersi attraverso di essa, inizialmente quando la comunicazione verbale non era ancora sviluppata e, in seguito, affiancando queste due forme di linguaggio, quasi a voler integrare il linguaggio verbale con una forma di comunicazione in grado di raggiungere in modo più rapido e profondo la sfera emotiva. Il fatto che i suoni siano più difficili da razionalizzare in quanto sono privi di caratteristiche logico-deduttive, li rende una via di accesso privilegiata alla nostra sfera emotiva.
Leggi qui l'articolo completo Dal “Festival delle Emozioni” impariamo a controllare le emozioni con l’aiuto della musica2/11/2021
Redenzione nasce nel pieno della pandemia, quando il mondo ha trovato conforto nella musica che ha aiutato a sentire ed amplificare un sentimento di condivisione, facendoci sentire meno soli, uniti ad affrontare un nemico comune. Uniti e per questo più forti.
Lo spazio temporale della canzone è quello post Covid, di un paese che sta cercando di ripartire dopo lo sconvolgimento causato dalla pandemia. Si cerca di guardare avanti pur non essendo ancora liberi dai vincoli e dai timori che sono nostri compagni ormai da un anno e mezzo. All’inizio, nel febbraio 2020, nessuno aveva immaginato quello che stava per travolgerci, la sorpresa e il senso di disorientamento erano più forti della paura. Leggi qui l'articolo completo
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