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Immaginiamo di accendere la radio o una playlist sul nostro cellulare. Parte la prima canzone: quello che ci raggiunge non è un unico suono prodotto da una sola fonte, bensì un insieme di strumenti, di voci e di parole. Da questo insieme il nostro cervello riesce a estrarre e a dividere tutte le sue componenti, pensiamo ad esempio a come distinguiamo l’apporto dei diversi strumenti in un brano. Ma non è il suono a essere diviso, è il nostro cervello che compie un’astrazione e, partendo dalle onde sonore che riceve, riesce a dividerle nelle parti che le compongono. Allo stesso modo riesce a dividere parole e musica, che pure condividono lo stesso medium essendo entrambe generate da onde sonore, e allo stesso tempo è capace di associare alle parole un significato.
Quello che a noi sembra un processo elementare e scontato, per il nostro cervello si rivela invece essere un’operazione di altissima complessità. Leggi qui l'articolo completo |
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Aprile 2024
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